A Milano, a causa dello sciopero nazionale di 24 ore, dopo le 8.45 ha chiuso la metropolitana M1. I treni ancora in viaggio arrivano a destinazione. Lo rende noto Atm, l’azienda di trasporti pubblici milanese. Restano invece aperte le altre linee M2, M3, M4 e M5. Bus, tram e filobus potrebbero essere rallentati o deviati da una manifestazione.
A Roma sono chiuse invece le linee Metro A e Metro C. Prosegue il servizio sulla Metro B.
“Con ritardi continui, cancellazioni, disagi, il caos c’è già ogni giorno per colpa di un ministro che non fa nulla e però ogni volta usa la precettazione come una frusta, questo va detto ai cittadini”. Così al Corriere della Sera Sasha Colautti, componente dell’esecutivo nazionale confederale del sindacato Usb. Lo sciopero generale di 24 ore “è un modo per porre l’attenzione a quello che sta succedendo in questo Paese e non riguarda solo i trasporti. Le nostre rivendicazioni sono sui salari, tra i più bassi d’Europa, su una manovra del governo che si preoccupa dell’economia di guerra e non dei cittadini e quindi indebolisce tutti, dalla sanità alla scuola ai trasporti all’industria, il nostro sciopero generale riguarda tutti, pubblico e privato”.
“Il Tar – prosegue il sindacalista – ha riconosciuto che noi abbiamo rispettato tutti i regolamenti. Lo avevamo detto al ministro che rischiava una figuraccia, è la seconda volta che ci precetta e la seconda volta che viene bocciato dal Tar. Nonostante ciò resta un grande problema: c’è un tentativo continuo di attaccare il diritto di sciopero, è inaccettabile, preoccupante e pericoloso”. Salvini “vuole restringere il diritto di sciopero ancora di più. E però in Italia sullo sciopero abbiamo tra le leggi più dure d’Europa”. Il 29 novembre il ministro è riuscito a ridurre la mobilitazione generale di Cgil e Uil.
“Lo sciopero del 13 dicembre è stato proclamato molto prima di quello del 29 novembre di Cgil e Uil. Ma il punto è che il diritto di sciopero non appartiene alla Cgil o all’Usb, ma è dei lavoratori e come tale va difeso da tutte le organizzazioni sindacali e noi ormai siamo la quinta forza sindacale del Paese, forse questo dà fastidio”.
