“Great person”. E ancora: “Mi piace, è una grande leader, sta facendo un lavoro eccezionale. Sono orgoglioso di lei, la conoscevo sin dall’inizio, so che ha grande talento”.
L’accoglienza che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riserva a Giorgia Meloni dà subito il segno del rapporto privilegiato tra i due che già la Casa Bianca sottolineava prima dell’arrivo della premier, considerata una figura chiave per fare da ponte tra gli Stati Uniti e l’Unione europea. Una vera e propria “ambasciatrice”, insomma.
“Non posso fare meglio di così, vero?”, scherza Trump; “No, no, per me basta così…”, dice lei. Meloni esordisce parlando subito del dossier più delicato, quello sui dazi. “Bisogna parlare con schiettezza delle necessità reciproche e trovare un terreno d’intesa a metà strada. Entrambi possiamo uscirne più forti”, afferma, invitando il tycoon ad una visita ufficiale in Italia per verificare anche la possibilità di un incontro tra Usa e Unione europea. “Sono sicura che si possa raggiungere un accordo”, si dice convinta Meloni.
E ancora: “Penso infatti che il modo migliore sia semplicemente quello di parlare con franchezza dei bisogni che ognuno di noi ha e di trovarsi nel mezzo, perché questo è utile per tutti. Qualcuno mi ha definito una nazionalista occidentale. Non so se sia la parola giusta. Sono qui per trovare il modo migliore per renderci entrambi più forti sulle due sponde dell’Atlantico”.
“Noi avremo molti pochi problemi a fare un accordo con l’Europa o qualsiasi altro, perché abbiamo qualcosa che tutti vogliono”, replica il Presidente americano, affermando che l’intesa ci sarà al 100%. Nessuna fretta però, ma il convincimento che ci saranno comunque progressi, “le discussioni stanno andando bene, ci saranno accordi giusti”.
Poi sul rapporto con Pechino osserva: “Nessun può competere con noi, raggiungeremo un accordo con la Cina, vedrete”. Tra i dossier subito affrontati da Trump e Meloni quello della spesa militare.
L’Italia al prossimo vertice della Nato annuncerà che il nostro Paese “arriverà al 2% del Pil”, la promessa della premier, “aumenteremo le spese al 2% come richiesto. L’Europa è impegnata a fare di più, sta lavorando sugli strumenti per consentire gli Stati membri ad aumentare le spese per la Difesa”.
Sulla Difesa “l’Italia è al 2% ma cercherà di aumentare le spese”, dice l’inquilino della Casa Bianca. Ma è il tema delle tariffe ad essere centrale: “Sono qui – afferma il Capo dell’esecutivo – per lavorare e rendere l’Occidente più forte, credo nell’unità dell’occidente, dobbiamo semplicemente parlare e arrivare a dei risultati, e trovarci nel miglior punto intermedio per crescere insieme è per questo che sono qua. Se non pensassi che gli Usa sono un partner leale non sarei qua”.
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