“Il COVID-19 rappresenta un grave problema di sanita’ pubblica e, da un punto di vista di medicina clinica, una malattia potenzialmente molto grave soprattutto per l’eta’ avanzata ed alcune categorie di persone. Tuttavia, queste caratteristiche non devono e non possono far ignorare le manifestazioni del Covid-19 nelle giovani donne in eta’ fertile ed in eta’ neonatale e pediatrica. Benche’ chiaramente il problema rappresentato dal Covid-19 sia piu’ grave in altre categorie di soggetti, l’eccessiva diffusione di informazioni spesso non da fonti ufficiali e di fake news, che osserviamo al momento, rischia di generare una percezione sbagliata del rischio e delle conseguenze per donne giovani e bambini”. E’ quanto si legge in una appello al ministro della Salute Roberto Speranza di SIN Societa’ Italiana di Neonatologia, SIP Societa’ Italiana di Pediatria, SIGO Societa’ Italiana di Ginecologia e Ostetricia, AOGOI Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, AGUI Associazione Ginecologi Universitari Italiani, SIMP Societa’ Italiana di Medicina Perinatale, AGITE Associazione Ginecologi Territoriali, ESPNIC Societa’ Europea di Rianimazione Pediatrica e Neonatale.
“Sono stati effettuati diversi studi di alta qualita’ in questi mesi – prosegue l’appello – e sappiamo ormai che: il Covid-19 puo’ avere manifestazioni piu’ gravi nelle donne in gravidanza che al di fuori della gravidanza; le gravidanze complicate dal Covid-19 esitano piu’ spesso in un parto prematuro che puo’ mettere seriamente a rischio la vita del piccolo e generare tutte le complicazioni tipiche della prematurita’; il virus SARS-CoV-2 puo’ trasmettersi, ancorche’ raramente, dalla madre al feto e causare rari casi di Covid-19 neonatale anche grave; il Covid-19 in eta’ pediatrica puo’ avere conseguenze gravi non solo in fase acuta, ma anche a distanza di settimane come la sindrome infiammatoria multi-sistemica (PIMS). E’ necessario comprendere che, con l’aumentare della diffusione della vaccinazione in altre fasce di eta’, i bambini piu’ piccoli inizino a rappresentare una popolazione proporzionalmente piu’ a rischio poiche’ suscettibile all’infezione da SARS-CoV-2, al contrario delle persone vaccinate. Non sono ancora a disposizione vaccini specificamente approvati per i bambini di eta’ inferiore a 12 anni, ma gli studi disponibili dimostrano chiaramente come gli anticorpi prodotti nelle madri sottoposte a vaccinazione passino nel sangue fetale attraverso la placenta e poi nel latte materno proteggendo cosi’ neonati e lattanti. L’esperienza accumulata in questi mesi di campagna vaccinale, unita ai dati preclinici, mostra chiaramente come i vaccini a mRNA siano assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano. In alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli USA) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni diverse dal resto della popolazione alla vaccinazione”.