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Autonomia – Zaia chiede la trattativa su 9 materie. “Partiamo dall’accordo con Gentiloni del 2017. Spero che anche il Sud si muova”

Se la Lega pensa alle elezioni francesi, il Veneto guarda all’autonomia. È infatti indirizzata alla premier Meloni e al ministro Calderoli la lettera che il governatore del Veneto ha formalmente firmato al termine della conferenza stampa ieri in serata n cui ha annunciato il riavvio della trattativa con il governo per l’autonomia differenziata. “Primo obiettivo portare a casa quelle funzioni delegate delle nove materie non Lep che è possibile gestire in forma decentrata” ha spiegato Luca Zaia. Fra queste quattro saranno quelle già frutto del preaccordo con l’allora governo Gentiloni a fine 2017, perché la quinta, la scuola, è invece soggetta ai Lep.

E spiega: “Abbiamo un dossier per ogni materia e siamo pronti a presentarlo per ogni materie richiesta. Riuniremo il tavolo della consulta ragionale e faremo tutti i passaggi che dovremo fare. Ma i dossier sono già pronti, sono 9 dossier da discutere sentendo anche le idee della nostra controparte perché gli accordi si fanno in due. Il menu’ prevede le 9 materie”, ha detto il governatore del Veneto parlando in conferenza stampa a Venezia.

“Andiamo coi nostri dossier – ha proseguito – a dire al Governo la nostra analisi con la proposta delle nostre soluzioni, poi dovremo anche capire i problemi che ci sono. Se si lavorasse bene potremmo pensare che si possa abbozzare un accordo entro fine anno. Questo è un grande banco di prova per noi e per la maggioranza e l’opposizione. Questo è un Paese che sta cambiando pelle”.

“Riprenderemo le trattative dal punto in cui ci eravamo fermati”, ma “i contenuti saranno frutto di una trattativa graduale con nessuna fuga in avanti da parte nostra. Sarà un grande banco di prova per tutti, non solo per noi. Spero che questa prima fase di trattativa si possa chiudere con una bozza di accordo già entro la fine dell’anno. Noi comunque abbiamo già pronti tutti i dossier per ogni materia”.

“Grave – aggiunge – che non si sia rifinanziata la legge speciale per Venezia ma come per Roma Capitale ci vuole uno status speciale anche per Venezia. La città di Venezia merita ogni sostegno possibile al pari di Roma” dice il governatore rispondendo a una domanda sul mancato rifinanziamento della legge speciale.

“E’ fondamentale capire, per chi dice che c’è un paese a due velocità, è che se ci sono le disuguaglianze in questo paese, l’unica soluzione per risolvere il problema è non mantenere lo status quo, ovvero questo modello di organizzazione centralista che dal 1948 ha prodotto questo disastro. Non si può pensare che le cose cambino sperando ma portando responsabilità e competenza”, ha aggiunto.

“Spero che una regione del Sud si decida. E’ contro l’oggetto sociale della tua ‘impresa’ come governatore, rinunciare a delle competenze che potresti portare a casa. padri del federalismo dicono ‘Ci vuole più Stato dove ci vuole più Stato e meno Stato dove ci vuole meno Stato’, non è un discorso sovversivo, è l’autonomia differenziata. E’ un abito sartoriale, su misura. Avere il tutoraggio vicino dello Stato è legittimo, è in Costituzione ma non puoi neanche fare in modo che chi vuole queste competenze non le debba avere”, ha aggiunto.

Redazione

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